Fase: Allestimento
del locale e del piano della cappa per la preparazione
Cap.1: fase di lavorazione
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Descrizioni fase precedente: Questa fase comprende le sotto fasi:
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Trasporto
nel locale preparazione dei farmaci da sistemare e/o preparare
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Sistemazione
degli stessi nell'armadio dedicato e/o sul piano di appoggio
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Prelievo
dei farmaci occorrenti al momento per la preparazione
In questa fase è importante
l'organizzazione degli spazi che accolgono i farmaci antiblastici. Sia che i
farmaci vengano collocati nell'armadio (e/o nel frigorifero) per lo stoccaggio,
sia che vengano sistemati sul piano d'appoggio, pronti per essere utilizzati
per le preparazioni della giornata, deve essere fatta attenzione che vi sia uno
spazio sufficiente in modo tale da minimizzare la probabilità di urti, appoggi
falsi, rovesciamenti delle confezioni, ecc.
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Descrizione fase successiva: Preparazione dei farmaci
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Descrizione dettagliata della fase (con eventuali sottofasi): Per limitare l’esposizione
occorre prevedere un solo lavoratore per volta all’interno del locale
preparazione e che porte e finestre non siano mai aperte durante lo svolgimento
dell'attività.
Nel locale preparazione è
consigliato che non vi siano altri arredi o dispositivi oltre a quelli
strettamente necessari, in modo da agevolare le operazioni di pulizia e
decontaminazione che dovranno essere eseguite dopo la preparazione.
L'organizzazione del lavoro prevede che all'interno del locale siano già
presenti tutti gli ausili necessari dato che tutto ciò che esce dal locale
preparazione deve essere debitamente decontaminato, inoltre, anche l'operatore,
ogni volta che deve uscire da questo locale, dovrà spogliarsi di tutti i
d.p.i., e gettarli nel contenitore, posto nel filtro, in prossimità
dell'ingresso al locale preparazione. In questo locale deve essere presente una
cappa a flusso laminare verticale di classe II, un lavaocchi di sicurezza, un
frigorifero, un armadio, un piano d'appoggio, un carrello, un lavandino, una
sedia ergonomica. La cappa è collocata il più lontano possibile dalle correnti
d'aria (finestre, porte e impianti di climatizzazione); viene accesa, prima
della pulizia iniziale, per il tempo necessario affinché sia creato e vada a
regime il flusso d'aria. Inoltre, in prossimità della cappa, è collocato un
contenitore rigido per i rifiuti prodotti durante l'attività svolta al di fuori
di questa. All'interno della cappa vengono svolte le attività che possono
creare un rischio per l'operatore (rischio da esposizione ad antiblastici
durante la fase di ricostituzione del farmaco) o che necessitano il
mantenimento della sterilità del prodotto. Pertanto l'apertura delle
confezioni, la lettura dei fogli informativi, ed ogni altra operazione che non
richiede la sterilità viene svolta al di fuori della cappa. Questa attenzione è
richiesta al fine di ridurre al massimo la rottura del muro d'aria di
protezione prodotto all'interno della cappa. Il piano di lavoro è completamente
coperto con telini di protezione monouso assorbenti sulla superficie superiore
e impermeabili su quella inferiore, facendo attenzione a non coprire le griglie
di aspirazione dell'aria. I telini sono sostituiti alla fine della preparazione
e dopo ogni eventuale spandimento di farmaco. Nella cappa l'operatore pone lo
stretto necessario per la preparazione dei farmaci sia perché un piano di
lavoro più sgombro permette di operare con la massima sicurezza, sia perché la
presenza di molti oggetti sul piano aumenta la possibilità che sia interrotto o
deviato (anche nel locale) il flusso d'aria di protezione non svolgendo più,
così, la sua funzione.
Sul piano della cappa, oltre al necessario per la preparazione, occorre che sia presente:
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una
spruzzetta con il disinfettante (alcool 70%)
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garze
sterili per la preparazione dei farmaci
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garze
non sterili per la pulizia della cappa
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un
contenitore rigido per i rifiuti ospedalieri, capacità circa 8 l
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un contenitore rigido per aghi, di circa 1l, dotato di dispositivo
sgancia aghi da inserire solo nel
caso venga effettuata la preparazione di
un farmaco in siringa
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il
contenitore con varichina commerciale all’1% per la decontaminazione
L'operatore, poi, posiziona
i farmaci e le flebo nel centro della cappa.
E’ importante evitare di
portare sotto cappa cartelle, fogli, istruzioni, ecc., che potrebbero andare ad
occludere i fori di ripresa dell’aria.
All'inizio e alla fine della
preparazione, e dopo un eventuale spandimento, l'interno della cappa è
decontaminato con varichina commerciale all'1%.
Cap.2: attrezzature, macchine, impianti
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Descrizione dettagliata delle singole macchine, attrezzature ed
impianti di rilievo per il fattore di rischio: le cappe in dotazione dell'Azienda
Sanitaria di Firenze utilizzate per la preparazione dei farmaci antiblastici
sono destinate ad uso esclusivo per questo tipo di e preparazioni, e sono tutte
a flusso laminare verticale di classe II, con almeno un filtro Hepa; un
lavaocchi di sicurezza; un frigorifero; un armadio per lo stoccaggio dei
farmaci antiblastici (vedi caratteristiche descritte nelle fasi precedenti); un
piano d'appoggio di ampiezza sufficiente; un carrello per il trasporto e per
l'ausilio all'appoggio del materiale; un lavandino con comandi non manuali; una
sedia ergonomica (o sgabello ergonomico), rivestito di materiale facilmente
decontaminabile e di altezza idonea per lavorare seduti alla cappa.
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Vetustà: le cappe hanno una vetustà compresa tra uno e di 10 anni; per le
altre attrezzature: n.r.
Cap.3: fattore di rischio
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Descrizione dettagliata del
fattore di rischio: può verificarsi un'esposizione da farmaci antiblastici quando vi è
una insufficiente decontaminazione/pulizia periodica del locale, degli arredi,
o nel caso in cui si abbia la rottura delle confezioni di farmaco;
relativamente alla rottura delle confezioni si può verificare l'infortunio da
taglio.
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Stima del fattore di rischio e descrizione dei criteri adottati: medio; n. r.
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Misure rilevate o percentuale di condizione a rischio: n. r.
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Metodologia di campionamento; riferimenti alla letteratura: n. r.
Cap.4: danno atteso
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Descrizione: l'eventuale contaminazione da farmaco antiblastico
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Fornire una stima solo se possibile: n. r.
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Danno rilevato: nessuno
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Numero degli addetti: n. r.
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Ore lavorate: n. r.
Cap.5: gli interventi
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Descrizione degli interventi adottati per ridurre il rischio: centralizzazione delle
preparazioni per ogni Presidio, e assegnazioni di attrezzature, impianti e
locali ad uso esclusivo rispondenti alle caratteristiche deliberate (al 1999,
nell'Azienda Sanitaria di Firenze, in una sola situazione si aveva la completa
rispondenza alle caratteristiche);
informazione e formazione degli addetti relative alle procedure di
sicurezza da seguire
Cap.6: appalto a ditta esterna
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Indicare se la fase è appaltata: no
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Percentuale appaltata delle ditte esterne per il comparto (in questa
fase): 0
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Descrizione modalità di appalto e frequenza: /
Cap.7: riferimenti legislativi
Elencazione dei riferimenti legislativi,
regolamenti, ecc. relativi alla lavorazione ed ai fattori di rischio presi in
esame :
"Rischi e prevenzione nella manipolazione dei farmaci antineoplastici"
- Azienda Socio Sanitaria n° 9 di Sondrio - IV edizione; Delibera n° 3551 del
23/10/98 dell'Azienda Sanitaria 10 - Firenze: "Procedure di sicurezza per
la tutela dei lavoratori dell'Azienda Sanitaria di Firenze che effettuano la
manipolazione dei farmaci antiblastici"; Circolare Ministeriale del 5/8/99
n° 236; "Farmaci antiblastici in ambiente lavorativo: rilevazione delle
condizioni di uso nelle strutture sanitarie pubbliche della Regione Toscana e
procedure per la lavorare in condizioni protette"; DLgs. 626/94 e
successive modifiche (cancerogeni)
Cap.8: rischio esterno
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Descrizione (qualitativa) delle eventuali emissioni, scarichi
nell'ambiente esterno: /
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Ipotesi di diffusione: /
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I bersagli principali: /